20 GIUGNO 2020 / Una canzone e una cerimonia per Christin
San Giuliano Terme (PI), 20 giugno 2020
Si chiama "Destino crudele" la canzone che Michele Ferrara ha scritto per onorare la memoria di Christin Tadjuidje Kamdem.
Christin aveva trent'anni ed è scomparso lo scorso marzo a causa del Covid-19, pochi giorni prima della discussione della propria tesi di laurea, che l'Università di Pisa ha deciso di concedergli alla memoria.
Venerdì 19 giugno, nella Sala consiliare del Comune di San Giuliano Terme, ha avuto luogo la cerimonia in ricordo di Christin, durante la quale è stato proiettato il video della canzone scritta da Michele per il giovane camerunense. Canzone che ha portato l'amministrazione comunale a organizzare questo momento di condivisione.
Hanno partecipato anche alcuni rappresentanti dell'Associazione studentesca camerunense di Pisa assieme all'associazione Sante Malatesta, che da oltre vent'anni favorisce l'integrazione degli studenti universitari in situazioni di difficoltà.
In particolare: Stephen Kenfack, presidente dell'Associazione studentesca camerunense di Pisa, Pietro Barbucci e Giuseppina Barsacchi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'associazione Sante Malatesta.
L'amministrazione comunale è stata rappresentata dalla vicesindaca Lucia Scatena, che ha consegnato a Michele, alla comunità camerunense e all'associazione una targa per ricordare sia il momento di condivisione sia Christin e la sua storia.
Di seguito, l'intervento della vicesindaca.
"Christin aveva trent'anni e veniva dal Camerun. Il Coronavirus lo ha portato via a marzo, poche settimane prima di raggiungere uno degli obiettivi più importanti della vita, quello che attraverso l'età adulta conduce dritto al futuro: la laurea. Come vicesindaco del Comune di San Giuliano Terme è per me un onore, oggi, rappresentare la comunità nel segno di uno dei valori su cui da sempre si fonda: la solidarietà. Lo stesso valore che ha contribuito in maniera determinante alla Medaglia d'argento al merito civile che ci è stata assegnata due anni fa per i fatti dell'estate del '44 che tutti ben conosciamo.
Oggi la nostra solidarietà è tutta per la comunità camerunense, che ringrazio per essere presente in Sala del Consiglio con l'associazione Sante Malatesta, per ricordare insieme a noi Christin e la sua storia, i suoi sogni. Sono sentimenti che condividiamo nel profondo, favoriti dal bellissimo gesto di Michele. Mi fa particolarmente piacere che i giovani riescano ancora ad appassionarsi alle storie con cui entrano in contatto, magari in maniera casuale, dai social. In questo caso non c'è il lieto fine, purtroppo. Ma la storia di Christin e la canzone di Michele ci ricordano come sia fondamentale dare spazio a una delle grandi assenti del nostro tempo: l'empatia.
Qualcuno diceva che il modo migliore per onorare chi non c'è più è pensare a chi c'è ancora. Diventa, quindi, ancora più importante stringere legami forti e duraturi con le comunità con cui condividiamo territori, tempo e spazio, come oggi con la comunità camerunense, con gli stessi diritti e gli stessi doveri in un clima di pace e integrazione sociale, religiosa e culturale.
Un pensiero mi sento di dedicarlo anche a tutte le vittime del Covid-19 a nome dell'amministrazione e della comunità sangiulianese. Si sente spesso parlare della realtà come di un "inferno", definizione spesso usata in questi mesi difficilissimi.
Mi piace invece pensare che si possa affrontare, nonostante tutto, come diceva Calvino: "L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio".