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27 gennaio: celebrata la Giornata della Memoria

inserita il: 27/01/2025 19:51

27 gennaio: celebrata la Giornata della Memoria

Il Comune di San Giuliano Terme ha celebrato la Giornata della Memoria con una toccante commemorazione presso il Monumento ai Caduti de La Romagna a Molina di Quosa, luogo simbolo del rastrellamento nazifascista del 1944, in cui persero la vita 69 persone, tra cui l'insegnante Livia Gereschi.

L'evento, aperto a tutta la cittadinanza, ha visto la partecipazione delle classi terze degli istituti comprensivi G.B. Niccolini e Livia Gereschi, che da anni sono protagoniste con ANED di un percorso educativo che coinvolge studenti in pellegrinaggi ai campi di sterminio per mantenere vivo il ricordo degli orrori della Shoah.

Presenti alla cerimonia l’assessora Fabiana Coli, il consigliere provinciale Matteo Puccioni e i rappresentanti delle associazioni ANED, ANPI e Azione Cattolica Valdiserchio, che hanno portato il loro prezioso contributo.
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L'intervento del sindaco  Matteo Cecchelli

"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare".

Buongiorno a tutte e tutti, queste sono le parole di Martin Niemöller, pastore luterano, oppositore del regime nazista, che ci ricordano quanto l’indifferenza e il silenzio possano aprire la porta alle tragedie più grandi.


Ricordare significa affrontare anche la memoria della liberazione di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945. Quel giorno, le truppe sovietiche entrarono nel campo di sterminio, rivelando al mondo l’orrore dell’Olocausto: milioni di vite spezzate per la fede, l’etnia, le idee politiche, la diversità. Auschwitz è divenuto simbolo di una tragedia universale, ma anche un monito continuo contro l’indifferenza e l’odio che, ancora oggi, rischiano di inquinare le nostre società.

Oggi, nel Giorno della Memoria, siamo chiamati non solo a ricordare, ma anche a riflettere. A vigilare contro ogni forma di discriminazione, ingiustizia e sopraffazione. La memoria non è solo una questione di ricostruzione storica, ma di costruzione di una coscienza collettiva che ci impedisca di dimenticare e ci spinga a non ripetere gli errori del passato. La memoria è la cura dell'indifferenza.

Quest’anno, la ricorrenza assume un significato ancora più profondo. Celebriamo l’ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz e il trentennale del Progetto Memoria. Da tre decenni, questa iniziativa coinvolge scuole, studenti e cittadini nel tramandare la storia della Shoah, della resistenza, della lotta partigiana, per mantenere vivo il ricordo di quegli eventi drammatici.

Siamo particolarmente orgogliosi della presenza oggi delle terze medie degli Istituti comprensivi G.B. Niccolini e Livia Gereschi. Da anni, queste scuole portano avanti un percorso esemplare insieme all’ANED, l’Associazione Nazionale Ex Deportati, con pellegrinaggi nei campi di sterminio, progetto sostenuto dal Comune di San Giuliano Terme. Un’opportunità unica di fare memoria, con le testimonianze dirette degli ultimi sopravvissuti, insegnando ai ragazzi i valori fondamentali di pace, solidarietà e uguaglianza.
L’ANED ha svolto un ruolo cruciale in questo percorso di trasmissione della memoria. Gli ex deportati e i familiari delle vittime hanno iniziato a organizzare pellegrinaggi nei lager per commemorare i caduti e far conoscere le atrocità vissute. Ogni anno, centinaia di studenti visitano luoghi come Dachau, Gusen e Mauthausen, che sono il vero e proprio ponte tra il passato e il presente. La preservazione di quei luoghi diventa fondamentale per tramandare la memoria alle future generazioni.
La nostra comunità ha un legame profondo con questa memoria. Nel 1944, sul nostro territorio, presso La Romagna, proprio qui dove siamo noi oggi, centinaia di persone si rifugiarono per sfuggire ai bombardamenti e ai rastrellamenti dell'esercito tedesco su indicazione delle spie fasciste. Nella notte tra il 6 e il 7 agosto, le truppe tedesche guidate dal Maggiore Walter Reder (il “monco”) compirono un rastrellamento, arrestando 68 uomini e una donna, Livia Gereschi, insegnante di tedesco, che si offrì come mediatrice tra i propri concittadini e le forze tedesche. Gli abili al lavoro furono trasferiti a Lucca e deportati in Germania nei campi di concentramento, gli altri furono uccisi oltre il fiume Serchio. Tra questi c’è anche Livia. La sua memoria vive oggi nell’Istituto Comprensivo di Pontasserchio, che porta il suo nome.
Ecco, la memoria è proprio questo: una testimonianza viva che continua a crescere e a trasformarsi nel tempo. La memoria non è mai statica, non è solo un’operazione di archivio, ma è un processo dinamico, che ci spinge a guardare il passato con uno sguardo critico e a imparare da esso. La memoria è un impegno collettivo, che dobbiamo nutrire e rinnovare ogni giorno, affinché quegli orrori non si ripetano mai più.
La memoria è, inoltre, un faro che illumina il nostro cammino nel presente. Ci aiuta a riconoscere le ingiustizie quando si ripresentano, ci dà la forza di opporci alla violenza, al razzismo, all’intolleranza. Non possiamo permetterci di dimenticare, perché il rischio è che la storia possa ripetersi, che i meccanismi di odio e discriminazione possano riprendere piede, sotto forme nuove ma altrettanto pericolose.
Concludo con le parole della Senatrice Liliana Segre, una delle superstiti del campo di concentramento di Aushwitz, che ci richiamano alla nostra responsabilità individuale: “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte. Succede anche oggi, di fronte al razzismo e ad altri orrori del mondo.”
La memoria, allora, è anche un invito all’azione, un richiamo a non voltarsi dall’altra parte. Un invito a non essere mai indifferenti. Che questa Giornata della Memoria non sia solo un momento di riflessione, ma un impegno per il futuro. Un futuro in cui i valori di giustizia, umanità e rispetto prevalgano sempre, in ogni angolo del nostro mondo.