Obbligatorietà codici IBAN
Dal 1 gennaio 2008 è in vigore (Regolamento CE 2560/01) l’obbligo di indicare il codice IBAN per tutti i bonifici bancari effettuati in ambito U.E. (quindi anche su mandati ed ordinativi di pagamento); al fine di permettere all’ordinante o alla banca presso cui è aperto il conto corrente del destinatario del bonifico, di identificare, in maniera standard ed univoca, il beneficiario delle somme e di finalizzarle in maniera automatica al pertinente conto corrente bancario o postale.
Che cosa è il codice IBAN? IBAN è l’acronimo di International Bank Account Number: si tratta di un codice, automaticamente attribuito ad ogni rapporto bancario, che individua in maniera univoca il Paese presso cui è domiciliato il conto, la Banca e la Filiale della Banca dove il rapporto è aperto nonché il numero di conto corrente. Il codice IBAN italiano è composto da 27 caratteri alfanumerici, e per l’Italia è così composto:
IT | 2 caratteri numerici di controllo internazionale |
CIN | 1 carattere alfabetico di controllo nazionale |
ABI | 5 caratteri numerici |
CAB | 5 caratteri numerici |
C/C | 12 caratteri alfanumerici |
L’utilizzo dell’IBAN consentirà di beneficiare, inoltre, di una maggior rapidità ed efficacia nell’esecuzione delle operazioni.
La legge 136 del 2010 prescrive che gli appaltatori, i subappaltatori, i subcontraenti della filiera delle imprese, i concessionari di finanziamenti pubblici (anche europei) a qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici utilizzino uno o più conti correnti “dedicati” alle commesse pubbliche.
I fornitori del Comune sono tenuti a comunicare ufficialmente al Servizio competente (che ha affidato la commessa) , i dati del conto corrente dedicato (o dei conti correnti dedicati), indicando le persone che possono operare su detto conto, allegando alla dichiarazione copia fotostatica del documento di identità in corso di validità del sottoscrittore.